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Giurisprudenza C-617/10 (12/06/2012)

Tipo: Conclusioni dell'Avvocato generale

Autorità: Autorità europee: Corte di giustizia dell’Unione europea

Data: 12/06/2012

Oggetto: L’Avvocato generale esamina la portata del principio del ne bis in idem nel diritto dell’UE e ricorda che tale principio è riconosciuto dalla CEDU. Quest’ultima osta a misure di doppia sanzione, amministrativa e penale adottate in base ai medesimi fatti. L’Avvocato però sottolinea che tale principio, sebbene contenuto nella CEDU, non è stato unanimemente accettato da tutti gli Stati firmatari della CEDU, tra cui figurano anche diversi Stati membri dell’UE. Tenuto conto di tali elementi, l’Avvocato ritiene che l’obbligo di interpretare la Carta alla luce della CEDU deve essere sfumato qualora un diritto fondamentale sancito dalla CEDU (il divieto di doppia sanzione, amministrativa e penale) non sia stato pienamente recepito da tutti gli Stati membri dell’Unione. L’Avvocato generale afferma infatti che la lettera della Carta insiste sulla dimensione penale del principio del ne bis in idem. Di conseguenza, suggerisce alla Corte di concludere che la Carta non impedisce agli Stati membri di avviare un procedimento dinanzi ad un giudice penale per fatti già sanzionati definitivamente in sede amministrativa, sempre che il giudice penale possa prendere in considerazione la previa esistenza di una sanzione amministrativa al fine di mitigare la pena che lo stesso deve imporre.

Parti: Åklagaren c. Hans Åkerberg Fransson

Classificazione: Giustizia - Art. 50 Ne bis in idem - Disposizioni generali - Art. 52 Portata dei diritti garantiti - Corrispondenza ai diritti garantiti dalla convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali

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