Tipo: Sentenza

Autorità: Autorità europee: Corte di Giustizia delle Comunità Europee

Data: 03/09/2008

Oggetto: La Corte ha annullato le sentenze con cui il Tribunale aveva escluso la competenza dei giudici comunitari a controllare la legittimità di un regolamento comunitario adottato in attuazione di risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Esercitando tale competenza, la Corte ha affermato che il regolamento impugnato violava i diritti della difesa, in particolare il diritto al contraddittorio, il diritto ad un controllo giurisdizionale effettivo ed il diritto di proprietà. La Corte ha pertanto annullato il regolamento nella parte in cui esso congelava i capitali dei ricorrenti, sig. Kadi e Al Barakaat. Occorre però segnalare che la Corte ha mantenuto gli effetti del regolamento per un periodo non eccedente i tre mesi a decorrere dalla pronuncia, per consentire al Consiglio di rimediare alle violazioni rilevate. Alla base di tale scelta vi è l’idea che l'annullamento del regolamento con effetto immediato avrebbe potuto arrecare un pregiudizio grave ed irreversibile all’efficacia delle misure restrittive, dal momento che, nell'intervallo di tempo che precede la sua eventuale sostituzione, la persona e l’entità di cui trattasi avrebbero potuto assumere provvedimenti per evitare l’applicazione di ulteriori misure di congelamento di capitali. La Corte infatti non ha escluso che, nel merito, l'applicazione di tali misure al sig. Kadi e alla Al Barakaat possa rivelarsi giustificata, ma ha affermato che i diritti fondamentali devono essere tutelati.

Parti: Yassin Abdullah Kadi e Al Barakaat International Foundation

Classificazione: Libertà - Art. 17 Diritto di proprietà - Giustizia - Art. 47 Giustizia: accesso - Art. 48 Diritti della difesa

Testo

Segnalazioni: Efficacia della Carta
La Corte, dopo aver affermato che il principio alla tutela giurisdizionale effettiva costituisce un principio generale del diritti comunitario derivante dalle tradizioni costituzionali comuni e sancito dalla CEDU, ha sottolineato che tale principio è stato ribadito anche dall’art. 47 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE.