Giurisprudenza 28320/02 (27/03/2008)
Tipo: Sentenza
Autorità: Autorità europee: Corte europea dei diritti umani
Data: 27/03/2008
Oggetto: Trattamenti inumani o degradanti; vita privata.
Il ricorrente, Signor Vincenzo Guidi, è un cittadino italiano nato nel 1966. Condannato all’ergastolo per omicidio e altri delitti connessi all’attività di associazione a delinquere di tipo mafioso, il ricorrente è attualmente detenuto nel carcere di Ascoli Piceno (Regione Marche – Italia).
Il Signor Guidi nel ricorso introduttivo denunciava soprattutto il regime speciale di detenzione cui era sottoposto e che imponeva, tra l’altro, limiti alle visite familiari nonché controllo della corrispondenza privata. Il ricorrente denunciava altresì di subire frequenti perquisizioni corporali e costante ripresa televisiva a circuito chiuso della cella da lui occupata. Invocava pertanto il rispetto dell’Articolo 3 (proibizione di tortura, pene, trattamenti inumani o degradanti) e dell’Articolo 8 (diritto al rispetto della vita privata e della vita familiare) della Convenzione Europea dei Diritti Umani.
La Corte ritiene che le limitazioni e le restrizioni connesse all’applicazione continuata del regime in questione non hanno raggiunto il livello minimo di gravità e conclude, all’unanimità, per la non violazione del citato Articolo 3. Peraltro, la Corte ricorda di essersi già espressa sulla disposizione legislativa interna pertinente al caso e di averla giudicata come base non giuridicamente sufficiente a legittimare il controllo della corrispondenza del ricorrente; ciò in violazione dell’Articolo 8 (diritto al rispetto della vita privata e della vita familiare).
Parti: Guidi c/ Italia
Classificazione: Dignità - Art. 4 Trattamenti inumani - Trattamenti degradanti - Libertà - Art. 7 Vita privata - Comunicazioni